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DIETRO la BARRIERA

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RIDERE … FA BENE ALLA SALUTE

Potrebbe essere un buon slogan da mettere sui nostri manifesti e sembra che le cose siano proprio cosi.
Un professore americano, un certo William Fray ha scritto su una rivista scientifica americana:
"Per vivere meglio è necessario ridere per almeno dodici minuti al giorno e coloro che non hanno il senso dell'umorismo possono farsi praticare il solletico".
Il farsi praticare il solletico mi sembra un po' esagerato, certo è che con tutte le cose che ci preoccupano, con tutte le cose che dobbiamo fare, con tutte quelle che restano da fare alla fine della giornata, avere il tempo di farsi fare il solletico ... una cosa ci consola che il nostro lavoro ci porta a vedere la vita con un certo umorismo e comunque l'umorismo è il nostro mestiere e se non ci è utile personalmente almeno sappiamo che è utile alla salute dei nostri spettatori.
Sempre il prof. Fray ha scritto: "Le alterazioni del ritmo respiratorio intervengono sulla ossigenazione del sangue e il riso è l'interruttore di un meccanismo endocrino di difesa organica che può operare vere e proprie guarigioni".
Parole difficili per dire ciò che i nostri vecchi dicevano nel proverbio: "Il riso (ma anche il vino) fa buon sangue".
Se è "buono" penso che un buon bicchiere di vino, senza esagerare, sia un buon tonico, ma a detta del Prof. Fray lo  è anche il riso e ne dà una spiegazione scientifica: "Ridere equivale ad un buon jogging fatto da fermo: parte della muscolatura, specie a livello toracico. e degli arti superiori, alternativamente si esercita e si rilassa.
Il  primo beneficio è per lo respirazione, che con lo risata si fa più profonda rendendo cosi possibile un 'iperventilazione polmonare, che a sua volta, favorisce una migliore ossigenazione del sangue. La circolazione sanguigna aumenta insieme al senso di benessere. Il riso inoltre favorisce un aumento di produzione delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina, dopamina) ormoni che provocano a loro volta il rilascio di quelle morfine naturali, le endorfine, che agiscono da tranquillanti".
Insomma, si può dire che il prof. Fray ha scopeto quanto sia vero il vecchio detto "ridi che ti passa".

La saggezza popolare ha avuto una conferma scientifica, sempre che ne avesse il bisogno
In Cammino, settembre 1989